Ebrei a Milano
29/12/10 - 22 Tevet 5771Gli Ebrei a Milano
A Milano, capitale del ducato prima dei Visconti e poi degli Sforza, non fu mai concesso agli ebrei di risiedere. Gli ebrei venivano in città ma per un massimo di tre giorni per sbrigare i propri affari. La presenza di un gruppo organizzato risale solo all’inizio dell’Ottocento. All’inizio la Comunità di Milano nacque come sezione di quella di Mantova. Ma, con l’unità d’Italia, molti degli stessi ebrei mantovani iniziarono a trasferirsi a Milano, che si preparava a diventare il centro economico e industriale più importante della regione: così se nel 1820 vivevano in città appena una trentina di ebrei, nel 1840 erano duecento e settecento nel 1870.
Fino a che nel 1866 la Comunità milanese, divenuta più numerosa di quella “madre” di Mantova, costituì un proprio “Consorzio israelitico”, basato sul principio della adesione volontaria, i cui iscritti si impegnavano a pagare le tasse per il suo mantenimento. La Comunità crebbe velocemente: nel 1890 contava duemila iscritti (in tutta Milano c’erano 400 mila persone), molti dei quali provenivano da altre regioni italiane e da paesi d’oltralpe. Negli anni Venti la Comunità contava 4.500 persone, che aumentarono a 8 mila intorno agli anni Trenta quando, per l’avvento di Hitler, molti ebrei tedeschi lasciarono la Germania, rifugiandosi in Italia. Ma non furono gli unici ebrei a confluire a Milano. Qui si rifugiarono molti ebrei italiani provenienti dal Piemonte, Marche, Toscana, Veneto, dove le Comunità ebraiche andarono assottigliandosi. Così nel 1938 a Milano vi erano 12 mila ebrei. Di questi, tra il 1939 e il 1941, circa 5 mila riuscirono a espatriare rifugiandosi nell’allora Palestina mandataria e nelle Americhe.
I tedeschi deportarono da Milano 896 ebrei. Di questi solo cinquanta scamparono alla morte.
Con la fine della guerra la Comunità di Milano riprese la sua vita, diventando un punto di passaggio di numerosissimi profughi e scampati ai lager nazisti prima di raggiungere la Palestina mandataria.
Dagli anni Cinquanta la Comunità di Milano, che oggi conta 7 mila persone, accolse gruppi di ebrei provenienti da tutto il mondo. Proprio a partire da quegli anni, infatti, e per lo più in coincidenza delle quattro guerre arabo-israeliane, quando gli ebrei dovettero lasciare tutti i paesi arabi in cui vivevano da secoli, si stabilirono a Milano gruppi ebraici che provenivano da quindici nazioni, in particolare da Egitto, Siria, Libia, Libano, Irak, Iran e che hanno mantenuto una loro identità culturale di gruppo anche dopo molti anni di permanenza in città.
Le nuove generazioni, che sono milanesi per nascita e frequentano la stessa scuola ebraica dal nido alla maturità, stanno dando vita a un nuovo gruppo ebraico milanese, culturalmente omogeneo, che sta cambiando il volto originario della Comunità.